Cosa definisce le migliori bici elettriche?
Questa sì che è una bella domanda: mentre sulle due ruote “classiche” non esistono più segreti, su questi moderni mezzi di trasporto bisogna prendersi del tempo per informarsi. In strada se ne vedono parecchi e, un occhio non allenato, potrebbe erroneamente ritenere che siano tutte uguali, quando, invece, presentano, spesso, differenze, anche macroscopiche. Per aiutarvi nella scelta vi indicheremo i parametri da tenere in considerazione e come si riflettono sul prezzo.
Migliori bici elettriche: la definizione della comunità europea
Chiamate, nel linguaggio comune, pedelec o e-bike, la definizione più appropriata è “bicicletta a pedalata assistita”. In pratica, è una bici a tutti gli effetti con però un piccolo motore che agevola il ciclista attraverso una spinta, spesso configurabile secondo diversi livelli di assistenza. La direttiva 2002/24 stabilisce che rientrino nelle migliori bici elettriche quei veicoli “dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”. Come appena letto, è il motore l’elemento distintivo. Ma non vengono considerati ciclomotori, quindi, non prevedono bollo, assicurazione, limite di età o patentino. Inoltre, neanche il casco è obbligatorio, ma ci permettiamo comunque di suggerirvelo, esattamente come per le bici non elettriche. Quello dei 25 km/h costituisce un limite minimo, niente impedisce ai marchi specializzati di realizzare le cosiddette Super Pedalec, che hanno sì potenza superiore, ma che dal 2017 sono equiparate ai ciclomotori a due ruote, sottostando alle identiche regole.
I fattori determinanti sul prezzo
La forbice di prezzo è molto ampia: in commercio se ne trovano a 500 e anche a oltre 6000 euro. E non è mica scontato che una city bike sia disponibile più a buon mercato di una mountain bike elettrica o che una compatta sia economica. I fattori da analizzare sono tantissimi, spesso tecnici, difficilmente comprensibile ai principianti. Si parte col motore che per rimanere una bici elettrica deve, in base alla legge comunitaria, non superare i 250 watt di potenza. A ogni modo, esistono alcuni tratti distintivi: i livelli di assistenza supportati, il ritardo sulla pedalata, la possibilità di attivazione da manubrio, etc. Per quanto riguarda le batterie, oggi quasi tutte al litio, divergono in autonomia, numero di Ah (ampere-ora), velocità di caricamento e resistenza al tempo, all’utilizzo, alle ricariche. Ahimè, una batteria non dura in eterno. Abitualmente il numero di cicli dichiarato nella scheda tecnica si aggira sui 1.000 cicli di carica, calcolato ipotizzando che venga ricaricata quando completamente scarica, il che è raro nella realtà.
Manco a dirlo, poi, sul prezzo di una bici elettrica intervengono pure i fattori di una classica: qualità del telaio, tipo di freni e cambio, accessori inclusi e compagnia bella. E il montaggio? Dipende dall’abilità tecnica. Nessuna bici viene spedita già plug-and-play: alcune arrivano con parecchi componenti già assemblati, mentre altre richiedono maggiore lavoro. In quanto all’assistenza, le migliori bici elettriche, vendute sul territorio europeo, hanno ciascuna una garanzia di 2 anni per legge. Comunque, sempre meglio verificare.
Per quale tipologie optare?
Il primo interrogativo da porsi nell’acquisto delle migliori bici elettriche riguarda l’impiego che se ne vuole effettivamente fare. Se l’obiettivo è muoversi rapidamente in città è preferibile orientarsi su una city bike, la cui pedalata assistita toglie molti problemi. Esistono vari tipologie pieghevoli, qualora dovreste trasportarla in macchina o in treno. Nel caso invece che l’e-bike vada usata nel tempo libero, per escursioni fuori porta, magari anche in località montuose, serve una mountain bike elettrica. In questa circostanza contano la dimensione delle ruote, la tipologia di freni e il cambio.